L'uso di questo sito
autorizza anche l'uso dei cookie
necessari al suo funzionamento.
(Altre informazioni)
Showing posts with label liberalismo. Show all posts
Showing posts with label liberalismo. Show all posts

Friday, August 1, 2008

Quanti continuano a dimenticare che...



"Il guaio di combattere per la libertà umana è che si passa la maggior parte del tempo
a difendere dei farabutti. Infatti è contro costoro che le leggi oppressive sono inizialmente dirette, e l'oppressione va fermata alla radice, se la si vuole fermare."


"The trouble with fighting for human freedom is that one spends most of one's time defending scoundrels. For it is against scoundrels that oppressive laws are first aimed, and oppression must be stopped at the beginning if it is to be stopped at all."


- H.L. Mencken

Thursday, July 31, 2008

Moderato silenzio

Da molto tempo non penso più che "moderazione" sia sinonimo di "essere moderati". Soprattutto su internet e e dintorni (ma quella di silenziare le critiche è una caratteristica soprattutto umana: il medium c'entra fino ad un certo punto).

Esistono forum (quello di Repubblica, tra gli altri) dove basta accennare una critica alle politiche editoriali della testata per essere moderati in pochi nanosecondi. Siamo ancora abbastanza lontani dalla franchezza di Time Magazine che, nel numero che celebrava il suo anniversario, pubblicò sotto il titolo "Dear Idiots..." un'antologia di lettere (anche violentemente) critiche, che nel corso degli anni aveva pubblicato, normalmente senza commento.

Per questo, quando vengo ridotto ad un moderato silenzio, più che arrabbiarmi o sorprendermi, mi diverto.

Questa è solo un'altra divertente conferma. Mi sembra chiaro che il mio commento all'articolo dell'autrice (un commento moderatamente ironico che recita(va) "Che affascinante paese. Possiamo scegliere tra presunti intelligenti (a sinistra) e cialtroni autentici (a destra)." ) sia ormai ridotto ad un moderatissimo silenzio, incastrato com'è tra un commento che inizia con "Sei stupenda...." e uno che dice "Chapeau."

Anche chi si autodefinisce libero ama sentirsi stupendo, predicare solo per la congregazione, e lodare il proprio cappello (come sapeva Brecht).