"Dizzy Gillespie All Stars":
- James Moody (ts,fl),
- Greg Gisbert (tp),
- Cyrus Chestnut (p),
- John Lee (b),
- Vincent Ector (dr),
- Roberta Gambarini (voice)
Assente (purtroppo) il trombonista Slide Hampton, ma con la presenza in veste di ospite della fenomenale Roberta Gambarini, il sestetto guidato da James
Moody ieri sera ci ha regalato due ore di grande musica, reinterpretando con freschezza straordinaria un repertorio di standard e composizioni del trombettista di cui portano il nome (John Birks "Dizzy" Gillespie).
Mi è spesso capitato di assistere a concerti alla fine dei quali ho dovuto concludere che i musicisti avevano avuto una serata sbagliata: ieri sera sono stato certo di assistere a una serata magica (a meno che la formazione non si esprima sempre a questi livelli...)
In particolare evidenza i solisti (Chestnut, Moody e Gisbert) con il supporto puntuale e attentissimo della ritmica di Lee ed Ector hanno dato una lezione di rilassatezza, interplay e inventiva. L'interazione tra ritmica e solisti è stata fluida e creativa per tutta la sera: praticamente il gruppo non ha mai suonato due chorus allo stesso modo e la tensione ritmica non ha mai avuto un cedimento.
Moody (84 anni!) - che era anche il divertente presentatore della serata e si è perfino esibito come cantante in una versione di "Pennies from heaven" - si è espresso a livelli elevatissimi soprattutto al tenore toccando vertici di espressività e lirismo nel suo intervento (troppo breve!) su "You Don't Know What Love Is".
Chestnut, il (colossale) pianista, ha trovato modo di visitare praticamente tutti gli stili dallo stride fino a passaggi atonali, facendo sfoggio di un senso armonico e ritmico stupefacente e strappando al pubblico applausi fragorosi.
Gisbert, alla tromba, ha dato prova di inventiva e maestria tecnica, con entusiasmanti successioni di acuti, che non potevano mancare in una formazione intitolata alla memoria di Dizzy, con cui tutti i componenti hanno avuto occasione di suonare per diverso tempo.
In uno dei brani, Gisbert si è esibito in un assolo con la sordina Harmon dando una dimostrazione pratica - e rarissima - di come si può utilizzare questa sordina senza essere una citazione di Miles Davis.
Un capitolo a parte merita Roberta Gambarini, cantante e interprete strepitosa. Dopo essersi presentata con una sequenza di fuochi artificiali con una version scat di "On the Sunny Side of the Street" (dove ha eseguito gli assoli di Gillespie, Rollins e Stitt dal disco "Sonny Side Up"), ha proseguito con una serie di emozionanti interpretazioni ("You don't know what love is", "Blue'n Boogie") riuscendo ad essere fresca e personale persino su un brano stravisitato come "Lover Man". La persona che assisteva al concerto con me ha commentato: "Non è un'interprete, è un altro strumento"
Insomma, come aveva preannunciato Moody nella sua presentazione:
"All musicians in this group are baaaaaad, and this is a baaaaaaad group".
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