Me l'ero schivato al cinema, s'è vendicato in DVD.
Ogni tanto Martin Scorsese fa un film che ha l'unico significato di fare cassetta: "Shutter Island" è l'ultimo della serie. Oppure sono io che sbaglio se non riesco a prendere sul serio un film in cui c'è un medico tedesco emigrato negli Stati Uniti che viene introdotto mentre ascolta Wagner ricevendo uno dei protagonisti che - per nessun buon motivo - è stato uno dei primi G.I. ad entrare a Dachau alla fine della Seconda Guerra mondiale? Naturalmente sta a noi sapere che se un regista gira idiozie così monumentali facendo l'occhiolino è "un omaggio al genere". Se no, è un'idiozia e basta. "Shutter Island" fa tali e tanti omaggi di questo tipo al "noir" anni (19)50 che già a un quarto del film la differenza tra omaggio e idiozia sfuma e - almeno per quanto mi riguarda - la mancanza d'interesse ha prevalso.
La saggezza della rete dice che sono io a sbagliarmi (perdo 7 a 3 in Italia e negli USA) . Di tanto prevalgono quelli che hanno visto in Shutter Island un capolavoro.
Per consolarmi, mi puntello con le recensioni di salon.com ("Scorsese ha finito per fare un film che sembra un giallo degli Hardy Boys diretto da David Lynch") e del NYT ("Sta per succedere qualcosa di TERRIBILE. Purtroppo, si tratta del film che state vedendo."). Il prossimo fine settimana, se vi va una risata, vedetevi "Piovono polpette", o, se preferite i film con sopresa finale, K-Pax. Questo, lasciatelo al negozio - IMHO...
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